GRANDE ELEGANZA E CAPACITA' DI DARE TANTO AFFETTO

Bellissimo, con i suoi occhi azzurri penetranti ed il suo morbidissimo pelo, il suo carattere dolce ed equilibrato, il Sacro di Birmania ti sa subito conquistare. Si aspetta da te tutto l'amore ed il rispetto che merita, d'altra parte è lui il primo a donarti amore e gentilezza, felice di passare il suo tempo con te in ogni circostanza, ugualmente soddisfatto di giocare con i bimbi o dormire in braccio ai nonni.
Il Sacro di Birmania infatti può essere definito un gattone di buon carattere, adora la compagnia del suo padrone o, in mancanza di meglio, di un altro gatto. Si affeziona all'uomo in modo speciale, offre una preziosa compagnia alle persone anziane o a chi passa molto tempo in casa. Non è per nulla aggressivo, non ama litigi o risse e difficilmente estrae gli artigli. Tuttavia ha una fortissima personalità al punto che le sue abitudini hanno una priorità assoluta rispetto a quelle di tutti gli altri componenti della famiglia!

 



Il mantello del Gatto Sacro di Birmania non necessita di cure particolari perchè è setoso ed ha poco sottopelo per cui difficilmente si annoda: due spazzolate alla settimana sono sufficienti a mantenerlo in ordine.
Se lavato con regolarità si riuscirà a mantenere il mantello pulito ma soprattutto sarà possibile non far ingiallire i guanti.
Proprio per la conformazione del muso, gli occhi difficilmente presentano scoli e secrezioni. Sono tondi, grandi e di un colore blu intenso.
Le orecchie sono larghe alla base, alte e distanziate.
Le zampe, grandi e rotonde, presentano alla base del piede il caratteristico guanto bianco che, nel retro delle zampe posteriori, termina come una "V" rovesciata.
La coda, di lunghezza media, si presenta folta e proporzionata al corpo.

Il Sacro di Birmania è un gatto tranquillo e particolarmente adatto alla vita in appartamento. Spesso si affeziona in particolar modo ad una persona della famiglia, senza lesinare comunque fusa e coccole ad ogni membro della stessa. E' però con quella persona in particolare, che lui sceglie e predilige, che si instaura un rapporto speciale fatto di intese e di sguardi..... .

Il Sacro di Birmania si abitua facilmente ai posti diversi dalla propria casa, generalmente affronta senza problemi i viaggi in macchina e potrete portarlo con voi in vacanza o alla casa al mare: quello che importa a questo splendido compagno è avere vicino a sè la sua famiglia umana!

 

 

Sembra che il Sacro di Birmania sia giunto per la prima volta in Europa nel 1919, quando alcuni monaci birmani inviarono ad un ufficiale francese una coppia di gatti birmani, da loro stessi allevati e ritenuti sacri, per ringraziarlo del suo lavoro nel loro Paese. Uno di questi, il maschio, morì durante il viaggio, mentre la femmina, partita dal tempio già gravida, partorì a Nizza la sua cucciolata.
Altre fonti sostengono che i primi esemplari furono acquistati dall'uomo d'affari statunitense Cornelius Vanderbilt nel 1920 da un servitore.
Una ulteriore ipotesi ritiene che i primi esemplari siano nati in Francia in seguito ad accurate selezioni e incroci tra il siamese e altri gatti a pelo lungo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale questa razza scomparve quasi del tutto: alla fine del conflitto ne rimanevano solo due coppie. Gli allevatori però riuscirono a ristabilire la razza che nel 1966 è stata ufficialmente riconosciuta in Gran Bretagna e nel 1967 negli Stai Uniti.


Le origini del Sacro di Birmania sono avvolte nella leggenda. In Birmania c'era il monastero dei sacerdoti Kittah, dediti al culto della dea Tsun Kyan Kse dagli occhi di zaffiro ed il corpo dorato, dea della trasmigrazione. Il sommo sacerdote Mun Ha aveva come oracolo Sihn, un gatto bianco con gli occhi gialli. Insieme a Sihn vivevano nel tempio altri cento gatti bianchi. Durante un attacco al monastero il sacerdote fu ucciso. Mentre l'uomo era morente, Sihn salì sul corpo del sacerdote e fissò il volto della statua della dea negli occhi quasi a chiedere giustizia per l'accaduto.  Accadde allora una meravigliosa trasformazione: il suo mantello prese il colore dorato della dea mentre le zampe, il muso, le orecchie e la coda divennero scure come la terra. Gli occhi, che fissavano quelli della dea, divennero blu zaffiro. Solo le punte delle zampe, poggiate sul corpo del sacerdote, rimasero candide in segno di purezza. Dopo alcuni giorni di veglia, Sihn morì, e tutti gli altri gatti del tempio assunsero magicamente il suo stesso colore, trasmettendolo ai loro discendenti.